sabato 8 marzo 2008

VIOLENZA SULLE DONNE. PERCHÉ?

▪ Lo spirito di appartenenza al proprio sesso, che si acquisisce sin dai banchi di scuola, è possibile che sia vissuto dal maschio come diversità competitiva, premessa dell’aggressività, specialmente quando si sente messo in discussione e criticato dalla donna.
▪ La complessità della vita moderna comporta oggi, nella nuova coppia, continue e molteplici decisioni da prendere non più singolarmente, ma tenendo conto delle esigenze e delle richieste di entrambi i componenti. Non sempre si ha la capacità di affrontarle.
▪ La donna oggi gestisce la sua sessualità, la sua autonomia, può scegliere di negarsi al partner, di lasciarlo, cosa che può mettere in crisi il maschio anche perché erede della vecchia cultura che gli dava la leadership sulla partner.
▪ La richiesta di parità tra uomo e donna viene definita secondo i casi e nei vari aspetti della convivenza della coppia; modifica comportamenti codificati nel tempo e può portare a compromessi difficili da accettare, a forzature psicologiche.
▪ I valori oggi sono fortemente promossi dal marketing commerciale. La pubblicità diffonde un’immagine distorta della donna.
▪ Oggi, si è spinti a perseguire obiettivi non facilmente raggiungibili (ricchezza, carriera, consumismo ecc.), spesso senza tenere conto delle proprie possibilità e capacità. Ricercatori di emozioni e consumisti, gli individui tendono a indebitarsi e a volere vivere, comunque, al di sopra delle proprie possibilità. Ciò può comportare frustrazioni e stati di tensione non sempre facilmente gestibili.
▪ La violenza entra nelle case con grandissima naturalezza attraverso i mass media, mentre si mangia, si dormicchia ecc. La violenza e la morte violenta sono vissute come fatti quotidiani e normali. Il valore della vita è mortificato. La visione di comportamenti violenti può indurre all’imitazione (“Io sono quello che vedo!”).
▪ Un livore sottile si spande nella società, coinvolge gli individui.
▪ Il bullismo diventa un fenomeno diffuso.
▪ Scompare l’educazione a una sana modestia, s’indebolisce il rispetto degli altri. L’individuo tende a essere più istintivo che riflessivo. Vuole affermare se stesso, un sé ipertrofico, gonfiato come una mongolfiera: una piccola puntura può farlo scoppiare.

Che cosa fare? Istituzioni, scuola, famiglia e mass media dovrebbero adoperarsi per contrastare ciò che contribuisce a determinare le cause sopra elencate!

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