…È CHE, PER L’IMPOSSIBILE, CI VUOLE PIÙ TEMPO.
Per il debole la difficoltà è una porta chiusa. Per il forte è una porta che aspetta di essere aperta. Le difficoltà impediscono a chi è debole di progredire. Per i forti esse sono opportunità di aprirsi a un brillante futuro. L’atteggiamento e la determinazione decidono l’evolversi delle circostanze.
Però, c’è anche chi…facendo footing da solo…riesce ad arrivare secondo.
Per il debole la difficoltà è una porta chiusa. Per il forte è una porta che aspetta di essere aperta. Le difficoltà impediscono a chi è debole di progredire. Per i forti esse sono opportunità di aprirsi a un brillante futuro. L’atteggiamento e la determinazione decidono l’evolversi delle circostanze.
Però, c’è anche chi…facendo footing da solo…riesce ad arrivare secondo.
8 commenti:
A volte succede anche che il forte non riesce ad aprire la porta perchè dietro c'è uno più forte di lui e se prova a prendere la porta a spallate l'altro riceve aiuto mentre lui continua a dare spallate da solo e finisce per farsi male. Capita anche che chi parte, anche se non ha avversari, non riesce ad arrivare alla meta perchè non regge alla fatica del cammino. L'atteggiamento dell'uomo è determinante, le circostanze avverse e gli imprevisti lo sono ancora di più.
Per il raccomandato la difficoltà è una porta aperta. Per il raccomandato le difficoltà sono per gli altri.
....arriva secondo perchè il "Primo" fa il footing con le guardie del corpo.
"Quello" che fa footing con le guardie del corpo - anche se ultimo e con i capelli incollati - conosce tutti i trucchi per arrivare primo.
Mettetela come volete, ma pare che il footing faccia comunque bene!
Ricordo un portachiavi da parete ironico sul quale vi era incisa la frase: "Il possibile l'abbiamo fatto, per l'impossibile lo stiamo facendo e ... beh, per i miracoli ci stiamo attrezzando (mentre un uomo, disegnato affianco, sale su una scala fra le nuvole....)".
Quante volte abbiamo avuto la sensazione di non farcela? quante porte aperte si son chiuse? la differenza che sta tra il possibile e l'impossibile sta, secondo me, dentro noi stessi, e nel contesto del momento... quello che oggi è impossibile domani puo essere che noi stessi lo abbiamo gia fatto e potrà sembrare semplicissimo...
Di esempi ce ne sono a bizzeffe, ma l'unica qualità che vedo "possibile" per aiutarci a compiere l'impossibile è la vecchia, ma mai inutile, VOLONTA'!
E poi il sacrifico... ricordando i nostri amici anglosassoni con il loro modo di dire "no pain, NO GAIN!"
GRAZIE,
Il professore Giovanni leone è un masestro di vita oltre ad essere un professore.
Grazie per tutti gli insegnamenti ricevuti e proseguiti su questo blog.
il professore Giovanni leone è un masestro di vita oltre ad essere un professore.
Grazie di tutti gli insegnamenti ricevuti e proseguiti su questo blog.
Grazie ma non esageriamo!
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