venerdì 18 aprile 2008

VIOLENZA FAMILIARE

Leggo sui giornali che, secondo lo psichiatra Crepet, intervistato sui recenti casi di violenza nell’ambito familiare, la causa del fenomeno starebbe nel passaggio, nell’individuo, “dal fastidio all’odio” e “nella fragilità della famiglia, vincolo inutile”. Ritengo necessario fare, a proposito, anche una riflessione sociologica di tutt’altro tenore, considerando altri aspetti del fenomeno. Faccio un breve elenco: 1) oggi, la violenza entra nelle nostre case con grandissima naturalezza attraverso i mass media mentre si mangia, si sonnecchia ecc.; 2) la violenza e la morte violenta sono vissute come fatti quotidiani e normali; 3) il valore della vita è mortificato; 4) la visione di comportamenti violenti può indurre all’imitazione (“Io sono quello che vedo!”): i mass media contribuiscono a creare la realtà (in Sociologia, è la cosiddetta “Realtà sociologica”); 5) i valori oggi sono fortemente promossi dal marketing commerciale; 6) vengono prospettati obiettivi (felicità, ricchezza, carriera, consumismo ecc.) non facilmente raggiungibili da tutti. Ciò può comportare frustrazioni e stati di tensione non sempre facilmente gestibili; 7) un livore sottile si spande nella società, coinvolge gli individui; 8) l’aggressività diventa un’espressione che accompagna i rapporti interpersonali sin dall’adolescenza (vedi il bullismo, la violenza dei giovanissimi che oggi vivono un adultismo anticipato); 9) scompare l’educazione a una sana modestia, s’indebolisce il rispetto degli altri; 10) l’individuo tende a essere più istintivo che riflessivo. Vuole affermare se stesso, un sé ipertrofico, gonfiato come una mongolfiera: una piccola puntura può farlo scoppiare; 11) gli individui interagiscono maggiormente con le persone vicine (è più facile, ad esempio, avere questioni con i vicini di casa e non con chi abita a migliaia di km di distanza); 12) i motivi di contrasto che possono sorgere in ambito familiare (eredità, gestione patrimoniale, educazione di figli, gelosia, infedeltà ecc.) sono molto più numerosi rispetto a quelli che abitualmente si possono vivere all’esterno della famiglia; 13) oltre che numerosi, i motivi di contrasto nell’ambito familiare coinvolgono in modo intenso i soggetti nella sfera emozionale: si tratta spesso di motivi condizionanti al massimo l’esistenza degli stessi soggetti della famiglia.
In conclusione, le caratteristiche dell’attuale violenza familiare possono essere correlate al tipo di società in cui si vive. Oggi esistono “correnti” di nuova violenza, che gli individui più immaturi, deboli, portatori di deficit, non sempre sono in grado di fronteggiare.
Che cosa fare? Istituzioni, scuola, famiglia e mass media dovrebbero cercare di contrastare ciò che contribuisce a determinare le cause sopra elencate!

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