
La pubblicità è spesso come il mercante di sabbia che contribuisce a espandere il deserto.
Siete d'accordo, o no?

Leggo sui giornali che, secondo lo psichiatra Crepet, intervistato sui recenti casi di violenza nell’ambito familiare, la causa del fenomeno starebbe nel passaggio, nell’individuo, “dal fastidio all’odio” e “nella fragilità della famiglia, vincolo inutile”. Ritengo necessario fare, a proposito, anche una riflessione sociologica di tutt’altro tenore, considerando altri aspetti del fenomeno. Faccio un breve elenco: 1) oggi, la violenza entra nelle nostre case con grandissima naturalezza attraverso i mass media mentre si mangia, si sonnecchia ecc.; 2) la violenza e la morte violenta sono vissute come fatti quotidiani e normali; 3) il valore della vita è mortificato; 4) la visione di comportamenti violenti può indurre all’imitazione (“Io sono quello che vedo!”): i mass media contribuiscono a creare la realtà (in Sociologia, è la cosiddetta “Realtà sociologica”); 5) i valori oggi sono fortemente promossi dal marketing commerciale; 6) vengono prospettati obiettivi (felicità, ricchezza, carriera, consumismo ecc.) non facilmente raggiungibili da tutti. Ciò può comportare frustrazioni e stati di tensione non sempre facilmente gestibili; 7) un livore sottile si spande nella società, coinvolge gli individui; 8) l’aggressività diventa un’espressione che accompagna i rapporti interpersonali sin dall’adolescenza (vedi il bullismo, la violenza dei giovanissimi che oggi vivono un adultismo anticipato); 9) scompare l’educazione a una sana modestia, s’indebolisce il rispetto degli altri; 10) l’individuo tende a essere più istintivo che riflessivo. Vuole affermare se stesso, un sé ipertrofico, gonfiato come una mongolfiera: una piccola puntura può farlo scoppiare; 11) gli individui interagiscono maggiormente con le persone vicine (è più facile, ad esempio, avere questioni con i vicini di casa e non con chi abita a migliaia di km di distanza); 12) i motivi di contrasto che possono sorgere in ambito familiare (eredità, gestione patrimoniale, educazione di figli, gelosia, infedeltà ecc.) sono molto più numerosi rispetto a quelli che abitualmente si possono vivere all’esterno della famiglia; 13) oltre che numerosi, i motivi di contrasto nell’ambito familiare coinvolgono in modo intenso i soggetti nella sfera emozionale: si tratta spesso di motivi condizionanti al massimo l’esistenza degli stessi soggetti della famiglia.


…vanno cambiati spesso…e per lo stesso motivo.
Secondo voi, è vero?
Giorgio Cacciabue ha aggiunto: "Stante l'età dei nostri politici parlerei piuttosto di pannoloni".