mercoledì 13 febbraio 2008

TENNIS: UNO STUDIO INTERNAZIONALE



A richiesta degli sportivi della città e per gentile concessione dell'editore, pubblichiamo alcune pagine dell'ultima opera di Rifkin, relative allo studio condotto a Palermo, in uno dei C.I.D tennistici della città, dall'équipe di antropologi e studiosi spediti appositamente dall'autore sul posto.

Geremy Rifkin, nel suo famosissimo libro "L'Era dell'Accesso", si occupa anche del Tennis a Palermo, annoverando alcuni circoli locali tra i C.I.D. (Common-interest development = comunità d'interesse comune). Scrive Rifkin che nella nostra epoca stanno affermandosi nuove forme di comunità relativamente chiuse, i C.I.D., protette dai gatekeepers, i nuovi custodi. Infatti, non a tutti l'accesso è consentito. I C.I.D., in sostanza, come le principali società d'intrattenimento, sono comunità selettive, di natura non spontanea, come invece lo erano nel passato la famiglia patriarcale e il vicinato.
Nella relazione degli antropologi s’intuisce subito che il C.I.D. palermitano preso in esame è quello allocato nella parte occidentale della città siciliana e sottoposto al controllo di un gatekeeper-selezionatore, che gli indigeni chiamano Vincenzo.
L’habitat preso in esame è giudicato come un perfetto spaccato del territorio circostante: in esso "il fenomeno dell'intreccio delle culture più significative dei luoghi circostanti, il cosiddetto meticciato, presenta una fusione magnifica, mantenendo vitale quel genius loci, altrove spesso assente". Ciononostante, in questo C.I.D. - puntualizza la relazione - forti individualità resistono all'odierno processo di omologazione che colpisce la maggior parte delle popolazioni locali. E ciò spiegherebbe il fatto che l'équipe ha potuto scoprire sul posto dei fenotipi di tennista di grande interesse scientifico: gli studiosi si augurano che alcuni esemplari individuati diventino, al più presto possibile, specie protette.

In breve sintesi, gli antropologi hanno individuato sul posto le seguenti specie di tennista:
- nobilis: dotata di esagerata autostima tennistica, questa specie non giudica quasi sempre al proprio livello chi si propone come suo avversario occasionale; cerca suoi pari; ottimo dribblatore;
- ondivagous: è una sottospecie del nobilis; s'inserisce nelle trattative dei più diversi accoppiamenti, per abbandonare, poi, i tennisti meno rappresentativi e giocare con i più "prestigiosi";
- orgasmatix: esemplare presumibilmente molto riproduttivo, tira ogni colpo ansimando voluttuosamente, credendosi forse abbarbicato a Monica Bellucci;
- tennista di destra: di profonda cultura aziendalista, aduso nella vita alla competizione e al carrierismo, il suo motto è: "Vantaggio manco agli sciancati"!
- tennista di centrosinistra: più tollerante, è disponibile a giocare anche con le specie meno rinomate;
- strategicus: è quello che - sacrificando il divertimento altrui - preferisce sempre combinare gli accoppiamenti sul campo essenzialmente in modo da risultarne vincitore;
- martellantibus: critica sempre il compagno, anche quando è lui a sbagliare;
- rompiglionis: specie originariamente di tipo montano (lo si deduce dal cognome), è una variante del precedente. Secondo gli studi dell'antropologo locale Buccheri, "trattasi di soggetto attento e invasivo, dotato della capacità di chiosare contemporaneamente, con assolutismo illiberale e con fastidiosa petulanza, su accadimenti di gioco del proprio campo e di quelli vicini";
- in cerca di ammirazione: è quello che, dopo un bel punto, si guarda attorno sperando in qualche spettatore occasionale;
- spettatore senza cuore, di primo livello: cogliendo lo sguardo del giocatore artefice di qualche mortificante papera, continua a fissarlo;
- spettatore senza cuore, di secondo livello: quello che, di solito scarso come tennista, commenta ad alta voce la plateale papera del giocatore, sottolineandone l'inestetismo di gioco, preferibilmente nel dialetto indigeno, con un rumoroso e strascicato "chi schifiiuuu"!;
- bomber: per lui conta solamente la "cannonata"; il suo motto è: "O la va o la spacca!";
- "regolare": così si autodefinisce qui il pallettaro;
- artisticus: con molteplici, decisi e velocissimi movimenti che gli agitano fortemente tutto il corpo, disegna in aria, con lo strumento di gioco, complicatissimi svolazzi e originali figure geometriche, prima di prodursi, alla fine, in battute "alla camomilla";
- condominialis: specie non di grandi dimensioni e faceta; dopo le sue prestazioni agonistiche, è solito accasciarsi su una sedia degli spogliatoi e vaneggiare; è solito lamentarsi di tutti i guai possibili agli arti inferiori; asserisce, comunque, di dare lezioni di gioco, precipitando così nella stessa, stramba, supponenza delle donne inguardabili che stoltamente si credono belle;
pragmaticus: non va mai alla ricerca di un punto minimamente decente perchè per lui conta solamente vincere;
- lupignus: specie che giudica il punto d’impatto delle palle sul terreno come facevano gli arbitri amici di Luciano Moggi;
- veggente: chiama "buona" la sua palla addirittura ancora prima che tocchi terra (può contare sul fatto che non sempre le altre specie hanno la forza di contraddire tanta convinzione!);
- autocelebrans: esalta se stesso, complimentandosi per un suo bel (?) punto, gridando: "Bella palla! Bellissima!";
- da esposizione: anche se inguardabile nel suo stile, tenta di mostrarsi sempre nel campo più esposto al pubblico…il n.8;
- lattosius: fenotipo lumacoso, particolarmente...l e e e n n t o oo;
- eccitabilis: benchè largamente inoltrato nella terza età, trattasi di fenotipo sensibilissimo ai calzari femminili; pur fortemente impegnato in combattutissime fasi di gioco, se sente alle sue spalle un veloce ticchettio di tacchi di donna di passaggio, lo si vede improvvisamente arrestarsi e fantasticare; il soggetto, però, dopo pochi minuti di apnea, ritorna alla normalità;
- al servizio delle donne: palleggiatore instancabile, sempre a disposizione, vive di sogni erotici;
- infallibilis: nelle palle controverse, conta solo la sua valutazione; gli antropologi hanno individuato un rarissimo caso di sottospecie, quella del fenotipo che acquisisce tranquillamente il punto senza discuterne;
- compassionevolis: è una specie più nobile del precedente: debole di vista, insiste nelle sue valutazioni di gioco (come contraddirlo?);
- legislatoriis: è una specie capace di elaborare sul momento interpretazioni dei rituali in modi assolutamente personali; originalissimo, ad esempio, l'esemplare che acconsente agli avversari la ripetizione per il primo doppio fallo, limitandola, improvvisamente, a un caso per coppia e ripristinando, così, la responsabilità collettiva di sistemi giuridici tramontati da parecchi secoli (da aggiornare!);
- vittimista-riduttore: specie diffusissima di tennista che prova a sminuire i meriti dell'avversario vincente; nell'habitat ne circolano due versioni, quello da spogliatoio e quello da campo: il primo, da spogliatoio, si manifesta già mentre si cambia, col far conoscere all'avversario propri dolori muscolari, lunghi tempi d'inattività, turni notturni, levatacce ecc.; il secondo, da campo, appena terminato l'incontro, fa ricorso o alla scusa del cambio delle corde con cui non ha preso ancora dimestichezza, o alla mancanza di concentrazione (circoscritta, “naturalmente”, alla fase in cui è stato perdente) ecc…;
fasullus: sottospecie del precedente, dopo una sconfitta, dichiara senza mezzi termini di non essersi impegnato (il nome che porta, che fa riferimento al mese più freddo dell'anno, fa attribuire il fatto a una sindrome d'ibernazione celebrale precoce);
- individualista: tipo diffusissimo, mette in pratica il principio "ma quanto me ne frega di ascoltare le tue giustificazioni, specialmente se sminuiscono la mia vittoria";
- umanus: specie rarissima; diversamente da come fanno tutte le altre specie, di fronte al vittimista-riduttore, non cambia all'istante discorso per parlare di sé e della sua prestazione;
- tragediatoris: impreca, chiama in causa per i suoi inestetismi tennistici deità incolpevoli, dee bendate e protettori vari del cielo; è specialista nel fare andare fuori di testa l'avversario;
- irriducibilis: è una stranissima sottospecie dei precedenti, da esaminare in laboratorio; dà vita a un rituale che lascia senza parola le altre specie, perché, pur perdendo in modo assolutamente costante col medesimo avversario, ogni volta aggiunge al saluto un "a buon rendere!!" oppure un minaccioso "alla prossima!!";
- scambista: esemplare affine al precedente, che, dopo la sconfitta, si reputa ancora più forte dell’avversario cui afferma: “Mi hai dato filo da torcere!” (dichiarazione che di solito figura meglio nel vocabolario di un vincitore!);
- oratore: parla e parla continuamente in campo; gli antropologi, che pure conoscevano questa specie, ne hanno rinvenuto in loco un esemplare eccezionale, molto evoluto;
- filosofus: per decenni attivissimo animatore di dibattiti su "Il sesso e le donne", con la sopraggiunta maturità, si aggira predicando lo slogan: "Io non sono quello che sono ma quello che sarà"! Molti, che ascoltano, si chiedono tra loro cosa voglia dire;
- mutus: specie di soggetti che trova faticoso salutare; sembra che alle specie normali, di questi esemplari, non gliene possa fregare di meno; alla specie di mutus cronico è accumunata quella di fluttuante, cui gli antropologi attribuiscono stati di confusione mentale ciclotimici;
- scarpantibus: esemplare unico dell'era giurassica; originario di altri habitat, ha andatura lievemente oscillante; solitamente apre e chiude gli occhi schizzandoli, accompagnando con larghi ed energici scatti di tutto il corpo l'emissione di suoni dialettali comprensibili solo agli indigeni;
- alienus: non a conoscenza del fair play in uso nei C.I.D e portatore di stili praticati in altri sport, non riesce minimamente a concepire che l'avversario possa ripetere le due palle di battuta quando si verifica una qualsiasi interruzione nell'esecuzione delle due battute; si muove all'insegna de "La guerre comme à la guerre!";
- subculturale: sottospecie del precedente, nessuno mai gli ha detto che non c’è bisogno di mirare all'avversario sottorete, mandandolo così dal medico;
- invasivus: entra in campo direttamente mentre è ancora occupato da chi sta giocando; esemplare da ignorare;
- schizoidis: specie che rifugge dall'idea dell'utilità di sottoporsi al controllo di un buon medico;
- unicum: agitato da delirio di “onniscienza tennistica”, è affetto anche del “morbo dell’eunuco” (= malattia che induce a risparmiare le energie del dovere coniugale pur di essere in forze e vincere l’avversario). Visti i modi del suo accanimento contro i pochi neuroni rimastigli, secondo i neurologi è un caso non previsto da alcun trattato medico, mentre secondo il responso dei sacerdoti locali “se il soggetto è in campo e piove, è Dio che gli sputa di sopra”;
- signorilis: (gli antropologi non si sono mesi d’accordo nel completare il lunghissimo elenco).

P.S. Gli antropologi sottolineano che può capitare nella vita che un porco vedendo un'aquila si ritenga della stessa specie!

Di conseguenza, così raccomandano, citando i delicati versi di Jean Jaque Prèver: "Il ne faut pas (= non bisogna) pèter (= scorreger) plus haut ( = a un livello superiore) que son (= del proprio) cul"!


traduzione di
John Lyon

1 commento:

Luigi ha detto...

Perfetta. Analisi perfetta. Sebbene non conosca tutte le persone alle quali tu ti riferisci, i personaggi rappresentati vanno bene per ogni club. Ci vediamo al circolo.
Luigi Maggiore