venerdì 29 febbraio 2008

"SIAMO I MIGLIORI"


Perché se qualcuno dice di sé “io sono il più intelligente, il più forte, il più coraggioso e più talentuoso uomo al mondo” si rende ridicolo e imbarazzante, ma se al posto di “io” dice “noi”, e sostiene che “noi” siamo i più intelligenti, i più forti, i più coraggiosi e più talentuosi al mondo, nella sua patria lo applaudono entusiasti e lo definiscono un patriota?

Commento

Si può essere orgogliosi della propria identità, essere attaccati al proprio gruppo o Paese, senza per questo dovere sostenere che altrove vive solo gente inferiore.

venerdì 15 febbraio 2008

IL PORCO E L'AQUILA


Capita che un porco vedendo un’aquila si ritenga della stessa specie.

mercoledì 13 febbraio 2008

TENNIS: UNO STUDIO INTERNAZIONALE



A richiesta degli sportivi della città e per gentile concessione dell'editore, pubblichiamo alcune pagine dell'ultima opera di Rifkin, relative allo studio condotto a Palermo, in uno dei C.I.D tennistici della città, dall'équipe di antropologi e studiosi spediti appositamente dall'autore sul posto.

Geremy Rifkin, nel suo famosissimo libro "L'Era dell'Accesso", si occupa anche del Tennis a Palermo, annoverando alcuni circoli locali tra i C.I.D. (Common-interest development = comunità d'interesse comune). Scrive Rifkin che nella nostra epoca stanno affermandosi nuove forme di comunità relativamente chiuse, i C.I.D., protette dai gatekeepers, i nuovi custodi. Infatti, non a tutti l'accesso è consentito. I C.I.D., in sostanza, come le principali società d'intrattenimento, sono comunità selettive, di natura non spontanea, come invece lo erano nel passato la famiglia patriarcale e il vicinato.
Nella relazione degli antropologi s’intuisce subito che il C.I.D. palermitano preso in esame è quello allocato nella parte occidentale della città siciliana e sottoposto al controllo di un gatekeeper-selezionatore, che gli indigeni chiamano Vincenzo.
L’habitat preso in esame è giudicato come un perfetto spaccato del territorio circostante: in esso "il fenomeno dell'intreccio delle culture più significative dei luoghi circostanti, il cosiddetto meticciato, presenta una fusione magnifica, mantenendo vitale quel genius loci, altrove spesso assente". Ciononostante, in questo C.I.D. - puntualizza la relazione - forti individualità resistono all'odierno processo di omologazione che colpisce la maggior parte delle popolazioni locali. E ciò spiegherebbe il fatto che l'équipe ha potuto scoprire sul posto dei fenotipi di tennista di grande interesse scientifico: gli studiosi si augurano che alcuni esemplari individuati diventino, al più presto possibile, specie protette.

In breve sintesi, gli antropologi hanno individuato sul posto le seguenti specie di tennista:
- nobilis: dotata di esagerata autostima tennistica, questa specie non giudica quasi sempre al proprio livello chi si propone come suo avversario occasionale; cerca suoi pari; ottimo dribblatore;
- ondivagous: è una sottospecie del nobilis; s'inserisce nelle trattative dei più diversi accoppiamenti, per abbandonare, poi, i tennisti meno rappresentativi e giocare con i più "prestigiosi";
- orgasmatix: esemplare presumibilmente molto riproduttivo, tira ogni colpo ansimando voluttuosamente, credendosi forse abbarbicato a Monica Bellucci;
- tennista di destra: di profonda cultura aziendalista, aduso nella vita alla competizione e al carrierismo, il suo motto è: "Vantaggio manco agli sciancati"!
- tennista di centrosinistra: più tollerante, è disponibile a giocare anche con le specie meno rinomate;
- strategicus: è quello che - sacrificando il divertimento altrui - preferisce sempre combinare gli accoppiamenti sul campo essenzialmente in modo da risultarne vincitore;
- martellantibus: critica sempre il compagno, anche quando è lui a sbagliare;
- rompiglionis: specie originariamente di tipo montano (lo si deduce dal cognome), è una variante del precedente. Secondo gli studi dell'antropologo locale Buccheri, "trattasi di soggetto attento e invasivo, dotato della capacità di chiosare contemporaneamente, con assolutismo illiberale e con fastidiosa petulanza, su accadimenti di gioco del proprio campo e di quelli vicini";
- in cerca di ammirazione: è quello che, dopo un bel punto, si guarda attorno sperando in qualche spettatore occasionale;
- spettatore senza cuore, di primo livello: cogliendo lo sguardo del giocatore artefice di qualche mortificante papera, continua a fissarlo;
- spettatore senza cuore, di secondo livello: quello che, di solito scarso come tennista, commenta ad alta voce la plateale papera del giocatore, sottolineandone l'inestetismo di gioco, preferibilmente nel dialetto indigeno, con un rumoroso e strascicato "chi schifiiuuu"!;
- bomber: per lui conta solamente la "cannonata"; il suo motto è: "O la va o la spacca!";
- "regolare": così si autodefinisce qui il pallettaro;
- artisticus: con molteplici, decisi e velocissimi movimenti che gli agitano fortemente tutto il corpo, disegna in aria, con lo strumento di gioco, complicatissimi svolazzi e originali figure geometriche, prima di prodursi, alla fine, in battute "alla camomilla";
- condominialis: specie non di grandi dimensioni e faceta; dopo le sue prestazioni agonistiche, è solito accasciarsi su una sedia degli spogliatoi e vaneggiare; è solito lamentarsi di tutti i guai possibili agli arti inferiori; asserisce, comunque, di dare lezioni di gioco, precipitando così nella stessa, stramba, supponenza delle donne inguardabili che stoltamente si credono belle;
pragmaticus: non va mai alla ricerca di un punto minimamente decente perchè per lui conta solamente vincere;
- lupignus: specie che giudica il punto d’impatto delle palle sul terreno come facevano gli arbitri amici di Luciano Moggi;
- veggente: chiama "buona" la sua palla addirittura ancora prima che tocchi terra (può contare sul fatto che non sempre le altre specie hanno la forza di contraddire tanta convinzione!);
- autocelebrans: esalta se stesso, complimentandosi per un suo bel (?) punto, gridando: "Bella palla! Bellissima!";
- da esposizione: anche se inguardabile nel suo stile, tenta di mostrarsi sempre nel campo più esposto al pubblico…il n.8;
- lattosius: fenotipo lumacoso, particolarmente...l e e e n n t o oo;
- eccitabilis: benchè largamente inoltrato nella terza età, trattasi di fenotipo sensibilissimo ai calzari femminili; pur fortemente impegnato in combattutissime fasi di gioco, se sente alle sue spalle un veloce ticchettio di tacchi di donna di passaggio, lo si vede improvvisamente arrestarsi e fantasticare; il soggetto, però, dopo pochi minuti di apnea, ritorna alla normalità;
- al servizio delle donne: palleggiatore instancabile, sempre a disposizione, vive di sogni erotici;
- infallibilis: nelle palle controverse, conta solo la sua valutazione; gli antropologi hanno individuato un rarissimo caso di sottospecie, quella del fenotipo che acquisisce tranquillamente il punto senza discuterne;
- compassionevolis: è una specie più nobile del precedente: debole di vista, insiste nelle sue valutazioni di gioco (come contraddirlo?);
- legislatoriis: è una specie capace di elaborare sul momento interpretazioni dei rituali in modi assolutamente personali; originalissimo, ad esempio, l'esemplare che acconsente agli avversari la ripetizione per il primo doppio fallo, limitandola, improvvisamente, a un caso per coppia e ripristinando, così, la responsabilità collettiva di sistemi giuridici tramontati da parecchi secoli (da aggiornare!);
- vittimista-riduttore: specie diffusissima di tennista che prova a sminuire i meriti dell'avversario vincente; nell'habitat ne circolano due versioni, quello da spogliatoio e quello da campo: il primo, da spogliatoio, si manifesta già mentre si cambia, col far conoscere all'avversario propri dolori muscolari, lunghi tempi d'inattività, turni notturni, levatacce ecc.; il secondo, da campo, appena terminato l'incontro, fa ricorso o alla scusa del cambio delle corde con cui non ha preso ancora dimestichezza, o alla mancanza di concentrazione (circoscritta, “naturalmente”, alla fase in cui è stato perdente) ecc…;
fasullus: sottospecie del precedente, dopo una sconfitta, dichiara senza mezzi termini di non essersi impegnato (il nome che porta, che fa riferimento al mese più freddo dell'anno, fa attribuire il fatto a una sindrome d'ibernazione celebrale precoce);
- individualista: tipo diffusissimo, mette in pratica il principio "ma quanto me ne frega di ascoltare le tue giustificazioni, specialmente se sminuiscono la mia vittoria";
- umanus: specie rarissima; diversamente da come fanno tutte le altre specie, di fronte al vittimista-riduttore, non cambia all'istante discorso per parlare di sé e della sua prestazione;
- tragediatoris: impreca, chiama in causa per i suoi inestetismi tennistici deità incolpevoli, dee bendate e protettori vari del cielo; è specialista nel fare andare fuori di testa l'avversario;
- irriducibilis: è una stranissima sottospecie dei precedenti, da esaminare in laboratorio; dà vita a un rituale che lascia senza parola le altre specie, perché, pur perdendo in modo assolutamente costante col medesimo avversario, ogni volta aggiunge al saluto un "a buon rendere!!" oppure un minaccioso "alla prossima!!";
- scambista: esemplare affine al precedente, che, dopo la sconfitta, si reputa ancora più forte dell’avversario cui afferma: “Mi hai dato filo da torcere!” (dichiarazione che di solito figura meglio nel vocabolario di un vincitore!);
- oratore: parla e parla continuamente in campo; gli antropologi, che pure conoscevano questa specie, ne hanno rinvenuto in loco un esemplare eccezionale, molto evoluto;
- filosofus: per decenni attivissimo animatore di dibattiti su "Il sesso e le donne", con la sopraggiunta maturità, si aggira predicando lo slogan: "Io non sono quello che sono ma quello che sarà"! Molti, che ascoltano, si chiedono tra loro cosa voglia dire;
- mutus: specie di soggetti che trova faticoso salutare; sembra che alle specie normali, di questi esemplari, non gliene possa fregare di meno; alla specie di mutus cronico è accumunata quella di fluttuante, cui gli antropologi attribuiscono stati di confusione mentale ciclotimici;
- scarpantibus: esemplare unico dell'era giurassica; originario di altri habitat, ha andatura lievemente oscillante; solitamente apre e chiude gli occhi schizzandoli, accompagnando con larghi ed energici scatti di tutto il corpo l'emissione di suoni dialettali comprensibili solo agli indigeni;
- alienus: non a conoscenza del fair play in uso nei C.I.D e portatore di stili praticati in altri sport, non riesce minimamente a concepire che l'avversario possa ripetere le due palle di battuta quando si verifica una qualsiasi interruzione nell'esecuzione delle due battute; si muove all'insegna de "La guerre comme à la guerre!";
- subculturale: sottospecie del precedente, nessuno mai gli ha detto che non c’è bisogno di mirare all'avversario sottorete, mandandolo così dal medico;
- invasivus: entra in campo direttamente mentre è ancora occupato da chi sta giocando; esemplare da ignorare;
- schizoidis: specie che rifugge dall'idea dell'utilità di sottoporsi al controllo di un buon medico;
- unicum: agitato da delirio di “onniscienza tennistica”, è affetto anche del “morbo dell’eunuco” (= malattia che induce a risparmiare le energie del dovere coniugale pur di essere in forze e vincere l’avversario). Visti i modi del suo accanimento contro i pochi neuroni rimastigli, secondo i neurologi è un caso non previsto da alcun trattato medico, mentre secondo il responso dei sacerdoti locali “se il soggetto è in campo e piove, è Dio che gli sputa di sopra”;
- signorilis: (gli antropologi non si sono mesi d’accordo nel completare il lunghissimo elenco).

P.S. Gli antropologi sottolineano che può capitare nella vita che un porco vedendo un'aquila si ritenga della stessa specie!

Di conseguenza, così raccomandano, citando i delicati versi di Jean Jaque Prèver: "Il ne faut pas (= non bisogna) pèter (= scorreger) plus haut ( = a un livello superiore) que son (= del proprio) cul"!


traduzione di
John Lyon

L'IMPOSSIBILE


La differenza tra il difficile e l'impossibile è che l'impossibile richiede più tempo.

COME STUDIARE


Il magazzino spesso non è il massimo! È meglio una testa ben fatta che una testa ben piena!

SOPRAVVALUTAZIONE DELLE MACCHIE


Un professore sale in cattedra e mostra agli studenti un foglio bianco con una piccola macchia d’inchiostro.
Domanda: “Cosa vedete qui?”
“Una macchia d’inchiostro”, rispondono.
“Bene”, continua il professore, “così sono gli uomini: VEDONO SOLTANTO LE MACCHIE, ANCHE LE PIÙ PICCOLE E NON LO STUPEFACENTE FOGLIO BIANCO CHE È LA VITA”.

domenica 10 febbraio 2008

IL DUBBIO


L'esercizio del dubbio è un valore.
Il dubbio è il più forte antidoto contro il fanatismo.
Gli uomini di cultura devono seminare dubbi, non raccogliere certezze.
P.S. E' possibile dubitare di quanto scritto sopra?

sabato 9 febbraio 2008

INFORMAZIONI ESAMI DI SOCIOLOGIA



Al fine di evitare i problemi che solitamente si verificano agli esami,
considerato che le prove dell'esame di Sociologia sono diverse centinaia,
si ritiene utile per gli esaminandi fornire alcune
INFORMAZIONI SULLE MODALITÀ DELL'ESAME
in modo tale che gli esaminandi risolvano da se stessi eventuali problemi legati a: sovrapposizioni d'esami, salute (propria o del parentado), partenze, partecipazioni a matrimoni o a gare sportive e impedimenti di qualsiasi genere.
°°°°°
- nella bacheca di Sociologia sono affisse, da tempo, le informazioni relative ai numerosissimi problemi che sono di solito sollevati dagli studenti nei giorni degli esami;
- TUTTI gli esaminandi che desiderano ascoltare anche direttamente dalla voce dei docenti le suddette informazioni (ad esempio, per ricevere qualche forma di rassicurazione) e quei pochi cui le informazioni fornite in bacheca non risultino chiare, sono pregati di farsele spiegare dai colleghi che le hanno capite subito;
- nel caso ulteriore, in cui l'esaminando cerchi - per i più svariati motivi - di non fare valere per sé le previste modalità dell'esame, cioè tenti di non attenersi alle informazioni elencate in bacheca, sortirà solamente l'effetto di intralciare il lungo lavoro che gli esami comportano!
- NELL'UNICO CASO IN CUI LO STUDENTE CREDA Di DOVERE PORRE AI DOCENTI - NEI GIORNI D'ESAME - UNA QUESTIONE CUI NON È LOGICAMENTE POSSIBILE EVINCERE UNA RISPOSTA DALLE INFORMAZIONI AFFISSE IN BACHECA….

IN QUESTO CASO…..

…LO STUDENTE È INVITATO A PRESENTARSI DAI DOCENTI ALMENO UN'ORA DOPO L'INIZIO DEGLI ESAMI PER ESPORRE IL SUO PARTICOLARISSIMO CASO CHE RISULTEREBBE NON PREVISTO DALLE SUDDETTE INFORMAZIONI.
IN QUESTO CASO, I DOCENTI SARANNO MOLTO LIETI DI FARE UNA PAUSA E DISPONIBILI A CONSIDERARE LE QUESTIONI CHE RIVESTONO IL CARATTERE DELL'ECCEZIONALITA'.


Per comodità dello studente, si riportano, qui di seguito, le informazioni affisse in bacheca:
DUBBI SUL SOSTENIMENTO DELL’ESAME
Per tutti gli eventuali dubbi sulla possibilità di sostenere o meno l’esame – e, quindi, per evitare l’annullamento della prova - occorre acquisire i chiarimenti dalla SEGRETERIA DELLA FACOLTÀ (cui si è invitati a rivolgersi).

S V O L G I ME N T O D E L L' E S A ME


Dall’anno accademico 2009-2010, gli esami di Sociologia si svolgono nel modo seguente:

gli esaminandi sono invitati, in un’aula idonea a ospitare non più di venti candidati, a svolgere due o tre elaborati su temi dei libri di testo. In questa prova sono invitati a scrivere tutto ciò che ricordano degli argomenti in oggetto;

è prevista, anche, la verifica orale.

Nel giorno e nell’aula fissati ufficialmente per l’esame, è affisso l’elenco con le informazioni relative a giorni, orari e aula per la prova dei singoli candidati. Tale elenco è visionabile, due giorni prima della data ufficiale degli esami, cliccando:http://giovannileone.blogspot.com/

Gli esaminandi sono invitati ad acquisire le normali informazioni senza dovere necessariamente interpellare i docenti per rassicurazioni superflue. Grazie.


NON RIPETIBILITÀ DELL’ESAME
Non è possibile tentare di sostenere l'esame DUE volte nella stessa sessione.
CONVALIDE
Lo studente, che ha ricevuto dalla Segreteria un decreto d'annullamento dell'esame di Sociologia, deve:
- compilare regolare statino;
- presentarsi il giorno degli esami presso la prof.ssa D’Amico (esibendo il decreto d'annullamento).
FIRMA SUL LIBRETTO
Lo studente che - superato l'esame - non ha avuto la possibilità di acquisire la firma del docente sul libretto, potrà richiederla in tempi successivi solamente esibendo il piano di studi - che rilascia la Segreteria - attestante il superamento dell'esame.
PRE-ESAMI
Non è possibile sostenere un pre-esame da verbalizzare in una futura sessione d'esame.
STUDENTI LAVORATORI
A coloro che richiedono la certificazione della prova dell'esame si consiglia di procurarsi e compilare l'apposito modulo.
SCAMBI
A causa delle diverse centinaia di esami di Sociologia, non è assolutamente possibile - purtroppo - prendere in considerazione le richieste degli studenti relative a proposte di scambi negli elenchi predisposti per gli esami. (Si veda sotto "Opportunità)
SOVRAPPOSIZIONE ESAMI
NON È ASSOLUTAMENTE POSSIBILE - PURTROPPO - PRENDERE IN CONSIDERAZIONE LE RICHIESTE DEGLI STUDENTI RELATIVE A SOVRAPPOSIZIONE DI ESAMI, PROBLEMI PERSONALI ECC. (Si veda sotto "Opportunità)
OPPORTUNITÀ
Gli studenti impossibilitati a partecipare agli esami nei giorni stabiliti possono:
- produrre regolare certificato medico attestante l'impossibilità;
- PROVARE a sostenere l'esame in altro giorno: SARÀ A DISCREZIONE dei docenti ammettere alla prova lo studente ritardatario, valutando i tempi a disposizione, la stanchezza ecc.
Risultano, alla fine, indisponenti le ripetute richieste di quegli studenti che tendono ad ottenere rassicurazioni (che i docenti non possono dare!) riguardo ai loro legittimi tentativi di sostenere l'esame in giorno diverso da quello indicato. Coloro che dovessero provare a sostenere l'esame in giorno diverso da quello previsto, sono pregati di avanzare la richiesta solamente al termine dell'ultimo esame della giornata…e speriamo bene! Cioè che vi sia un numero limitato di richieste!

SI PREGA VIVAMENTE DI NON INSISTERE NEL TENTATIVO DI FARSI RIPETERE ORALMETE DAI DOCENTI LE STESSE SOPRACITATE INFORMAZIONI ED ANCHE NEL TENTATIVO DI MODIFICARE LE MODALITÀ DELL'ESAME SECONDO LA PIÙ O MENO ARBITRARIA COMODITÀ O ESIGENZA.
(TUTTI SAPPIAMO, DEL RESTO, CHE ESISTONO PIÙ APPELLI IN UNA STESSA SESSIONE D'ESAMI).
Note sull'esame
- I docenti sono disponibili ad ascoltare gli studenti che, al termine dell'esame, manifestino, con garbo, una personale opinione sulla valutazione ricevuta, manifestando, nello stesso tempo, l'intenzione di continuare l'esame: in questo caso, i docenti continueranno l'esame, per cambiare eventualmente in meglio (o in peggio, purtroppo, se è il caso) la prima valutazione;
- ci si auspica, comunque, che l'esaminando non consideri l'esame di Sociologia (a causa delle voci che possono circolare sui "trenta che volano") uno strumento "per alzare la media" (si precisa ciò per evitare delusioni e quelle inconcludenti, "folcloristiche contrattazioni mercantili", che sortiscono solamente l'effetto di fare perdere tempo);
- si desidera chiarire, in particolare, che la votazione di 29 riveste il significato di premiare lo studente che merita più di 28 e di rispettare, nello stesso tempo, coloro che hanno sostenuto una prova migliore, ottenendo il massimo voto.
S'invitano gli studenti, infine, a tenere conto che il giorno degli esami sono i docenti quelli preposti a formulare domande agli esaminandi e non il contrario; ciononostante, visti gli INNUMEREVOLI quesiti che di solito sono sollevati e RIPETUTI SINGOLARMENTE dagli studenti, il corpo docente potrà fornire risposte SOLAMENTE a quelle domande che saranno poste PRIMA DELL'INIZIO DELLE PROVE E DAL POSTO OCCUPATO DALL'ESAMINANDO (in modo da fornire, così, chiarimenti - contemporaneamente - a più persone possibili).

Si ricorda, infine, che anche per i docenti gli esami non sono un "prio" , bensì un lavoro che si vorrebbe svolgere - anche nell'interesse degli esaminandi - nella migliore serenità!
Grazie.

Svolgimento esame di Sociologia

Dall’anno accademico 2009-2010,

gli esami di Sociologia si svolgono nel modo seguente:

gli esaminandi sono invitati, in un’aula idonea a ospitare non più di venti candidati, a svolgere due o tre elaborati su temi dei libri di testo. In questa prova sono invitati a scrivere tutto ciò che ricordano degli argomenti in oggetto;

è prevista, anche, la verifica orale.

Nel giorno e nell’aula fissati ufficialmente per l’esame, è affisso l’elenco con le informazioni relative a giorni, orari e aula per la prova dei singoli candidati. Tale elenco è visionabile, due giorni prima della data ufficiale degli esami, cliccando:http://giovannileone.blogspot.com/

Gli esaminandi sono invitati ad acquisire le normali informazioni senza dovere necessariamente interpellare i docenti per rassicurazioni superflue. Grazie.

La modalità d'esame di seguito non è più attiva

L'esame consta, inizialmente, di una prova scritta tramite test, che comprende circa quindici domande fornite di risposte multiple (in genere, nel numero di sei). A ciascuna domanda è attribuito un “peso” diverso, secondo l’importanza dell’argomento cui si riferisce. Ciò significa che gli eventuali errori hanno valenza diversa tra di loro.
In base alle valutazioni fatte in precedenti esami, la bocciatura nel test ha riguardato prove in cui sono stati commessi circa sette errori (su quindici).
(TUTTE LE MODALITÀ SOTTO INDICATE - QUALCUNA PURTROPPO FASTIDIOSA - SONO FORMULATE PER RISPETTARE GLI ESAMINANDI PREPARATI, CHE NON AMANO QUEI COLLEGHI CHE CERCANO DI OTTENERE, ATTRAVERSO ESCAMOTAGE, VOTI SUPERIORI AL LORO)
▪ GLI ESAMINANDI ENTRANO IN AULA SECONDO ORDINE ALFABETICO, ESIBENDO LIBRETTO O ALTRO DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO.
▪ SIEDONO NEL POSTO CHE VIENE LORO INDICATO, DOVE TROVANO IL TEST DA COMPILARE (DIVERSO RISPETTO A QUELLO DEI COLLEGHI).
▪ NELLA COMPILAZIONE DEL TEST, OCCORRE INDICARE - NELLA COLONNA A SINISTRA – LA RISPOSTA SCELTA, SEGNANDO CON X LA CASELLA CORRISPONDENTE. È PREVISTA UNA SOLA RISPOSTA ESATTA.
▪ NEL CASO DI ERRORE, LO STUDENTE PUÒ CORREGGERLO, SCRIVENDO “ERRATO” E PONENDO IL SEGNO ESATTO IN ALTRA CASELLA.
▪ CHI TRALASCIA DI COMPILARE IL TEST E RIMANE A VAGARE CON LO SGUARDO ALTROVE SARÀ INVITATO A CONSEGNARE IL PROPRIO TEST.
▪ CHI FOTOGRAFA IL PROPRIO TEST, MANDA SMS, SCAMBIA CELLULARI O LO STESSO ELABORATO ASSEGNATO O TENTA DI COMPILARE UN TEST ALTRUI, RICEVERÀ LA SANZIONE PREVISTA.
▪ NON SARÀ POSSIBILE PORTARE FUORI AULA IL TEST (PER CERCARE DI UTILIZZARLO IN UN TURNO SUCCESSIVO).
▪ LA PROVA ORALE È PREVISTA PER TUTTI GLI ESAMINANDI.
▪ NEL GIORNO DEGLI ESAMI ORALI, CHI È IMPEGNATO IN ALTRE PROVE, PUÒ PRESENTARSI ANCHE AL TERMINE DELLA STESSA GIORNATA.
▪ CHI NON SI PUÒ PRESENTARE PER L’ESAME ORALE NEL GIORNO FISSATO, PUÒ TENTARE DI SOSTENERE QUESTA PROVA IN DATA UFFICIALE SUCCESSIVA (di esame orale). PIÙ SI RINVIA IL SOSTENIMENTO DELLA PROVA ORALE, PIÙ SI CORRONO I RISCHI CONNESSI ALLA VALIDITÀ DEL TEST SCRITTO.
Le modalità d'esame sopra descritte sono state modificate nelle ultime sessioni del corrente anno accademico. Gli esaminandi sono stati invitati a elaborare delle risposte a temi trattati nei libri di testo. Quest'ultima modalità sarà riproposta nelle prossime sessioni.

Conversazione sulla Globalizzazione

di Giovanni Leone

Scarica dal seguente link:

http://docenti.economia.unipa.it/leone/pages/ebook.htm

Cosa fare


Nelle Città invisibili di Italo Calvino, Marco Polo descrive una serie di città fantastiche al grande imperatore Kublai Khan. Ogni città è una società che amplifica l'essenza di qualche domanda che l'uomo si pone, e a ciascuna domanda corrisponde una forma, brillantemente e sorprendentemente concepita, che completa e dà corpo a quella domanda. Marco Polo parla di desiderio e di memoria; di diversità e di routine; di ciò che è temporaneo e di ciò che deve ancora nascere; di immagini, di simboli e di mappe; di identità e di ambiguità, di riflessi, del visibile e dell'invisibile; dell'armonia e del disaccordo; di giustizia e di ingiustizia; di labirinti, di trappole e dell'eternità; di bellezza e di bruttezza; di metamorfosi, distruzione, rinascita, continuità, possibilità e cambiamento. Il dialogo esplora in una meravigliosa, aerea, fantasia le relazioni tra le persone e i luoghi di appartenenza. Alla fine egli afferma: "L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che già è qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo ne riesce facile a molti: accettare l'inferno, e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e sapere riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno e farlo durare, e dargli spazio.




Commento
Sembrava che il post su Calvino offrisse una sola interpretazione. Avendo scoperto che non è così, devo dare la mia spiegazione:
“In un mondo paragonabile, per certi versi, all’inferno, è una scelta lodevole non conformarsi ad esso supinamente e cercare d’individuare ciò che è giusto, buono e bello, salvaguardandolo, cioè dandogli spazio e cercando di farlo durare quanto più possibile. Un esempio? Questo stesso post su Calvino dà spazio ad un pregevole pensiero…e contribuisce a diffonderlo…a farlo durare nel tempo”.